Come sarà il futuro dei social media e come le differenze generazionali stanno plasmando l’evoluzione di questi strumenti? Scopriamolo insieme!
Lo sappiamo.
I social media sono diventati parte integrante della nostra vita quotidiana, influenzando la comunicazione, la cultura e persino la politica (“TikTokTak…e il Tak sono io!” cit.).
Con l’evolversi della tecnologia e l’ingresso di nuove generazioni, il panorama dei social sta attraversando cambiamenti significativi. Sembra ieri che eravamo impegnati a mandarci trilli su msn o a postare foto truzze su Netlog, e guardateci ora! *momento nostalgia*
Esploriamo quindi le tendenze attuali e ipotizziamo possibili scenari futuri, basandoci su quello che dicono i dati e gli studi più recenti:
1. La Differenza Generazionale: Boomer vs Gen Z
La distinzione principale tra le due generazioni risiede nell’approccio all’uso dei social media. I Boomer, nati tra il 1946 e il 1964, tendono a preferire piattaforme più consolidate come Facebook e Twitter. D’altro canto, la Gen Z, nata tra la metà degli anni ’90 e i primi anni [del] 2000, è maggiormente orientata verso piattaforme visive e veloci come Instagram, TikTok e Snapchat.
Per farla in breve, abbiamo da un lato sfilze di long copy strutturati, mai privi di refusi ed errori di battitura VS terribili balletti cringe fatti al centro di supermercati e centri commerciali senza imbarazzo alcuno (che ci manca Netlog l’abbiamo già detto?).
2. L’Invecchiamento delle Piattaforme Tradizionali
Piattaforme come Facebook stanno sperimentando un invecchiamento dell’utenza, con una diminuzione dell’interesse da parte dei più giovani. Cosa significa? Che questo potrebbe portare a un cambiamento nei contenuti proposti e nella strategia pubblicitaria per mantenere l’attenzione delle nuove generazioni.
Anzi, forse il buon Zuckerberg dovrebbe proprio impegnarsi a mettere in pratica strategie simili visto che, secondo uno studio dell’Università di Oxford, nel 2080 il numero dei profili Facebook di chi ormai non c’è più ammonterà a due miliardi e mezzo e arriverà a 5 miliardi entro la fine del secolo (l’hanno definito il più grande cimitero del mondo, creepy).
Fonte: The Guardian – “Facebook loses ground among teens and young adults”
3. L’Ascesa di TikTok e Piattaforme Video-Centriche
TikTok, con il suo formato video breve e coinvolgente, ha guadagnato molta (TROPPA) popolarità tra la Gen Z, trasformandosi in un serio concorrente per le piattaforme più tradizionali. Questa crescita potrebbe continuare, spingendo altre piattaforme a investire in contenuti video per rimanere rilevanti.
Di conseguenza, ancora una volta si evince un importante cambiamento nelle modalità di fruizione: la schizofrenia virtuale diventa la protagonista del nostro sollazzo digital quotidiano e, così, impariamo ad educare la nostra emotività passando rapidamente dal contenuto emotional a quello funny nell’arco di pochi secondi.
Fonte: Statista – “TikTok – Statistics & Facts”
4. La Privacy e la Consapevolezza Digitale
Entrambe le generazioni stanno diventando tuttavia sempre più consapevoli della privacy online (e questo benissimo!), con una crescente preoccupazione per la gestione dei dati personali.
Questo potrebbe portare a cambiamenti nelle politiche aziendali e a un maggiore controllo da parte degli utenti sui propri dati. I casi di violazione dei dati personali si fanno sempre più gravi (e costosi) per chi li commette e, a livello mediatico, il clamore sensazionalista mosso da crimini simili riceve sempre più rilevanza.
Se volete fare un test provate a inviarci tutti i vostri dati personali alla nostra sezione contatti (lol).
Fonte: Pew Research Center – “Americans and Privacy: Concerned, Confused and Feeling Lack of Control Over Their Personal Information”
5. Collaborazioni tra Generazioni: Una Possibile Soluzione
Per garantire la rilevanza nel futuro, alcune piattaforme potrebbero optare per strategie di collaborazione intergenerazionale. Ad esempio, potrebbero sviluppare contenuti che attraggono sia i Boomer che la Gen Z, creando una maggiore inclusività e coinvolgimento.
Immaginate, ad esempio, una piattaforma che sposi la nostalgia degli anni ’80, molto amata dai Boomer, con l’energia pulsante delle tendenze contemporanee della Gen Z. Un video potrebbe presentare una reinterpretazione di una celebre canzone degli anni ’80, con una coreografia accattivante che attinge dall’attuale linguaggio della danza popolare. Un collage di ricordi intramontabili e creatività contemporanea che accontenta il palato di entrambe le generazioni. Un po’ come è successo su TikTok con la figura di Pino D’Angiò, rilanciato nel panorama musicale a distanza di 30 anni.
La forza di questa strategia risiede nella sua capacità di colmare il divario generazionale, abbattendo stereotipi e creando ponti culturali tra diverse fasce di età. La piattaforma diventa così uno spazio comune dove si sperimenta una ricca varietà di prospettive, gusti e stili di vita.
Fonte: Harvard Business Review – “The Power of Intergenerational Teams”
In conclusione, quale sarà il futuro dei social media?
Sicuramente, il futuro dei social media sarà plasmato dalle dinamiche tra le generazioni Boomer e Gen Z. L’adattamento alle nuove tendenze e la capacità di mantenere l’interesse di entrambe le fasce di età saranno cruciali per la sopravvivenza e il successo delle piattaforme sociali. Con l’evolversi della tecnologia e il cambiamento delle preferenze degli utenti, solo il tempo dirà quale direzione prenderanno i social media.
Di fronte a questi cambiamenti, è essenziale che le piattaforme e gli utenti stessi siano pronti ad adattarsi. La flessibilità diventa la chiave per navigare tra le onde del cambiamento, abbracciando nuove funzionalità, linguaggi e modalità di comunicazione.
Quello che ci sentiamo di consigliarvi è affrontare questo cambiamento con curiosità e apertura, consapevoli che ogni like, commento o condivisione è un piccolo contributo alla costruzione di un nuovo capitolo nella storia dei social media, balletti compresi.