Il design nel 2022: quali sono i principali trend dei prossimi mesi?
Il design nel 2022: partendo da questo tema, in questo articolo vogliamo cercare di prevedere, o meglio prendere in considerazione, alcuni fenomeni evidenti che daranno vita ai trend del graphic design nei prossimi mesi.
In questo senso, dal punto di vista dei brand sarà utile conoscere almeno quelli più rilevanti per prendere spunto per i propri progetti personali, le richieste da fare a un nostro collaboratore o le scelte da aspettarci nella nostra agenzia di riferimento.
Ecco tutto quello che c’è da sapere quando parliamo del design nel 2022. Un’annata che porterà venti di novità come era già successo anche nel 2021.
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Il design nel 2022: delle nuove avanguardie
Il 2022 si pone un po’ come gli anni 20 del Novecento: cambiamento, rivoluzione creativa, novità sociali. Un paragone che può sembrare avventato, ma nell’ambito creativo e di design non sembra esserlo assolutamente.
Ecco perché é giusto, in questo senso, anticipare questa specie di “Nuova avanguardia” che in termini concreti può essere definita attraverso tutti quei trend significativi che dimostrano come il design stia andando verso una direzione precisa, influenzata dagli sfarzi pioneristici del passato e il senso di novità del presente.
Il “massimalismo” che si unisce alla forza creativa
Possiamo iniziare a parlare di massimalismo, ovvero quella tendenza nata già nel 2021 ma di cui sentiremo una forte presenza anche nei mesi a venire.
Il massimalismo è una corrente artistica che celebra la ricchezza di elementi e l’eccesso, con ogni disegno che può contenere riferimenti ironici, erotici, culturali o di critica sociale.
Questo fenomeno, per quanto riguarda appunto il design nel 2022, porta di conseguenza a oscurare tutte quelle correnti e modi di concepire il design – come il cosiddetto flat design e il modernismo – ormai appartenenti al lavoro di tutti: brand e professionisti. Insomma, una tecnica appannaggio ormai della massa che non permette una libertà creativa nuova, un’originalità identitaria che per definizione richiede il design.
Il cosiddetto “anti-design”
L’ antidesign è emerso in Italia negli anni ’60 come ribellione allo stile classico dell’epoca.
Un’insoddisfazione che ha portato anche alla riflessione riguardo al fatto che il design non avesse più rilevanza sociale, a scapito della produzione industriale. Allo stesso modo, il 2022 è e sarà caratterizzato da una ribellione simile ai canoni ordinari, rendendo il design una valvola di sfogo per tutti quegli artisti che hanno l’intenzione di disorientare e cambiare le carte in tavola.
Ecco quindi che le tendenza del graphic design nel 2022 rivisitano gli inebrianti primi giorni di Internet attraverso gli occhi dei nativi digitali che cercano di rompere gli schemi dei modelli tradizionali, anche se significa creare un design intenzionalmente disorientante.
La nostalgia degli anni ’90
La nostalgia degli anni Novanta si sta manifestando molto tra i designer, i quali tendono a inserire per esempio blocchi di colore luminosi, trame granulose e pixel art, elementi che hanno caratterizzato la wave del decennio che in questo momento sta tornando a guardarci negli occhi non solo attraverso il design.
In questo contesto, c’è un concetto soprannominato Frasurbane – un portmanteau della sitcom americana degli anni ’90 Frasier e la parola “urbane” – che sta iniziando a diffondersi rapidamente tra i graphic designer. In gran parte associato all’arredamento d’interni, presenta eleganti caratteri serif, colori tenui e un posizionamento accurato per una maturità sofisticata ma alla moda.
L'(importante) componente inclusiva
L’inclusività nel design nasce prevalentemente dalla necessità di rispettare la sensibilità sociale del momento e sfruttare il presente come una vera e propria opportunità di colmare vuoti creativi con l’obiettivo di rappresentare ciò che ancora non è rappresentato, portando l’elemento inclusivo anche nelle dinamiche artistiche.
Da qui il concetto di inclusive design: soluzioni in grado di includere uno ampio spettro di diversità, che non vanno però confuse con il concetto più ampio di accessibilità e universalità. Progettare in maniera inclusiva consente di realizzare soluzioni più accessibili, sì, ma non rappresenta un processo volto a raggiungere determinati requisiti e/o standard tecnici di accessibilità.
Si tratta più di andare incontro a modelli sociali che si stanno evolvendo sempre di più, di conseguenza aumentano le categorie di persone che vogliono essere rappresentate.
L’uso espressivo dei caratteri e l’aggiunta del 3D
Negli ultimi mesi abbiamo visto sempre più spesso l’utilizzo di caratteri eccentrici e inaspettati, come per esempio in molti casi il font serif, o font che portano con sé un grande valore illustrativo proprio perché diventano il mezzo principale per raccontare forme e stili che vogliono rompere le regole classiche della tipografia.
Nasce quindi la tendenza, nel corso di questo periodo, a riscoprire i valori espressivi di alcuni font e utilizzare con un approccio illustrativo con l’aiuto della legatura.
A questo elemento si aggiunge poi la grande influenza dei mash-up dal 2D al 3D. Un modo per salvaguardare da una parte la ricchezza espressiva del 3D e dall’altra la spontaneità autentica del disegno in due dimensioni.
Lo scrollytelling
L’incontro tra scrolling e design significa solo una cosa: l’aspetto dello storytelling che si unisce alla creatività grafica. Perché se raccontare storie che sorprendano rappresenta una delle sfide più importanti degli ultimi anni, soprattutto in ambito creative, attirare l’attenzione del pubblico è lo strumento per mantenere questo rapporto a lungo termine.
Lo scrollytelling (scrolling + storytelling, appunto) è un nuovo approccio al design che permette di concepire interfacce digitali diffondendo al contempo una storia e coinvolgendo in modo attivo gli utenti. Esso è definito anche da alcuni “visualizzazione narrativa” e prevede la concreta disposizione di una serie di elementi visivi che appaiono in sequenza ma soprattutto organizzati in ordine cronologico.
Questo significa che, per esempio, una landing page di questo tipo può essere caratterizzata da layout asimmetrici, scorrimenti, font “sovradimensionati”, i mashup 3D e 2D di cui vi parlavamo prima e altri elementi particolarmente versatili.
Lo scrollytelling funziona proprio come la lettura di un libro e guida il visitatore dell’app o della pagina dando un vero e proprio ritmo alla storia, permettendo anche all’utente di controllare il flusso di informazioni in modo personalizzato e presentando messaggi molteplici all’interno del percorso.
La componente immersiva
Un’altra grande sfida attuale è quella di aumentare il coinvolgimento e soprattutto fidelizzare i clienti, prima di tutto attraverso l’aiuto di strumenti che possano garantire agli utenti un‘esperienza immersiva.
Precisamente, l’inserimento di annunci 3D, filtri AR o supporti visivi saranno elementi fondamentali per rendere l’esperienza dell’utente, sia in fase di acquisto di un prodotto che in quella prettamente esplorativa, diversa e unica rispetto al passato.
In conclusione
I trend creativi del design nel 2022 sono accompagnati da stili nuovi che però vengono influenzati dal passato e allo stesso tempo da necessità del presente che non possono essere ignorate.
Un senso di libertà, inclusione e voglia di stupire che era iniziato nel 2021 e che ancor di più nel 2022 riuscirà a guidare le scelte dei graphic designer sia in ambito industriale che creativo. Non resta che seguire ciò che il pubblico si aspetta, rendendo proprie le novità che ci vengono raccontate.